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Il paese e la sua storia


Descrizione

Fino del Monte è un piccolo paese di circa 1100 abitanti che sorge sull'altopiano di Clusone lungo la provinciale che da questo centro della Alta Valle Seriana porta al passo della Presolana. Arroccato sul ciglione che lo affaccia sulla Valle Borlezza era servito anticamente dalla strada proveniente da Lovere che saliva faticosamente raggiungendo il paese sull'altopiano. Oggi la situazione viaria è totalmente cambiata poichè la strada provinciale proveniente da Bergamo, dopo Clusone e Rovetta, attraversa il centro di Fino del Monte, le cui case del nucleo storico si snodano lungo l'asse principale viario. La strada taglia la piazza del paese, dove sorgono da un lato il castello e dall'altro l'antico convento, legati l'uno all'altro nella storia del paese.


Le prime notizie riguardanti Fino sono documentate nella "Historia quadripartita" di padre Celestino, vissuto nel dodicesimo secolo, il quale a sua volta fa riferimento ad antichi manoscritti anonimi. Non si sa con sicurezza (fine 1100) l'anno in cui tre nobili fratelli, figli di tale Venturino Da Fin, giunti in Italia con le armate Alemanne (si parla di un Enrico, che sia Enrico VI di Svezia?), si fermarono in loco e sull'impervio argine Nord della Vane Borlezza eressero un castello dominante l'allora unico accesso dalla valle omonima. Alcune parti dell'antica dimora sono ancora oggi visibili nell'attuale piazza Olmo, anticamente denominata del Castello. Il cognome di questi fratelli era Fin e la contrada di cui presero possesso con beneplacito imperiale acquistò il loro nome. A questo punto la storia è poco documentata, ma è certo che fino al 1337 tutti gli abitanti del castello e della contrada portarono il nobile cognome dei Da Fin e che solo più tardi, verso la fine del XIV sec., cominciarono ad apparire nei documenti ritrovati i primi cognomi ancor oggi esistenti a Fino del Monte.


Sul finire dello stesso XIV sec. e più precisamente nel 1381, Fino del Monte diventò indipendente fregiando il proprio Comune con lo stemma concesso dall'imperatore alemanno Federico Augusto (che sia Federico Il di Svezia?) ai nobili Da Fin (aquila nera in campo dorato) ed ebbe nel contempo la concessione di molti benefici economici (esenzioni da gabelle imperiali ecc.). Seguirono gli anni delle tempestose vicende tra Guelfi e Ghibellini. Sull'altopiano di Clusone queste guerre videro contrapposti i Guelfi dei castelli di Fino e di molti altri comune della Alta Valle Seriana, in particolare di Onore, di Gromo, di Castione, di Gandellino, contro i Ghibellini del potente castello di S.Lorenzo appartenete alla famiglia Suardi di Bergamo.


Alterne furono le vicende che imperversarono dal 1373. Padre Ireneo della Croce nel suo manoscritto "Istoria quadripartita di Bergamo" riporta il seguente frammento della relazione storica di Padre Celestino: "Mentre diffondevansi per tutta Italia perniciosi furori delle fazioni Guelfa e Ghibellina che nel territorio di Bergamo apportarono molti vicendevoli danni, fra gli altri che i Ghibellini abbruciassero l'accennato castello Fino con le terre di Torne, Roeta, Honore, Songavario e Cerete Alto e Basso; et i Guelfi per vendicare l'oltraggio, ingrossati il giorno seguente con quelli della Valli di Imania, Brembana ed altri luoghi in numero di tremila e inoltrandosi nelle terre degli avversari con danni e rapine e incendi le rendessero la pariglia".


In effetti risulta da molti documenti che la coalizione Guelfa legata alla corrente Papale ebbe ripetuti scontri con i Ghibellini legati invece all'Imperatore, finché il 7 ottobre 1403 una grossa schiera di armati guelfi sotto la guida del brembano Merino Olmo, dopo un lungo assedio assalì e rase al suolo il castello ghibellino di S.Lorenzo. Con ciò non terminarono le lotte ed i soprusi fino a che, nel 1411, S.Bernardino da Siena riuscì a mettere pace fra le fazioni. Cessate le guerre intestine il 2 ottobre 1427 tutto l'altopiano di Clusone e l'intera Valle Seriana, stremati dalle guerre fraticide, passarono volontariamente sotto i vessilli della Serenissima Repubblica Veneta nella speranza di trovare, sotto questo governo, finalmente, un pò di pace e di benessere. Soltanto sei mesi dopo Venezia riusciva a portare il proprio dominio anche nella città di Bergamo. Con la pace ritrovata cominciarono a fiorire nei paesi dell'Altopiano le opere buone.
1337, da un antico documento:


"...nel 1337 gli abitanti cittadini si chiamavano tutti con il cognome Da Fin; ...dopo, nel 1400, cresciuto il numero dei cittadini si mutarono anche i cognomi delle famiglie."


Si ebbero così Angelini da Angelo; Poloni da Appollonio; Bellini da Giovanni detto il bello; Scandella, Persevalli, Pertiche e Ranza. Lentamente la famiglia Da Fin si trapianta in altre città, tanto che oggi il cognome è completamente scomparso.



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